Eritrea, il fascino segreto del Corno d'Africa

Destinazioni 20/01/2025  By 

L'Eritrea, ex colonia italiana, è una terra ancora poco conosciuta ma ricca di fascino, storia e tradizioni. Con un popolo fiero e ospitale. 

Nazione sospesa tra l’altopiano etiopico e il Mar Rosso, questa piccola nazione africana si caratterizza per paesaggi incanvetoli, antiche rovine, cimeli coloniali e una cultura straordinariamente variegata. Nonostante le difficoltà legate a un governo autoritario, il Paese si sta aprendo gradualmente al turismo, offrendo esperienze autentiche lontano dalle rotte più battute.


Asmara, tra i cimeli del colonialismo italiano

Asmara, la capitale dell'Eritrea, è un gioiello di architettura, che mescola il fascino del colonialismo italiano con quello delle tradizioni locali. Tra gli edifici più rappresentativi spiccano i palazzi in stile art déco, che conferiscono alla città un’atmosfera unica. La sua fama come "piccola Roma" deriva dalla grande presenza di edifici italiani risalenti all'epoca coloniale, rendendo la città un museo a cielo aperto. La visita non può che iniziare nella via principale della città dove si trovano i cimeli architettonici più importanti. Anzitutto la Cattedrale di Asmara, una delle chiese più antiche, famosa per le sue vetrate colorate e l'architettura neogotica, che la rende una delle attrazioni più suggestive, gestita dai frati cappuccini (presenti nel Paese con diverse missioni, come peraltro le suore comboniane). Sempre sulla via principale si affaccia il Cinema Impero: un esempio straordinario di cinema in stile art déco, progettato per rimanere fedele all'architettura italiana degli anni '30. Oggi, il cinema è ancora in funzione e offre una rara opportunità di vivere l’atmosfera degli anni d'oro del cinema italiano. Si può peoseguire tra vecchie botteghe e bar che paiono usciti da una macchina del tempo, facendo tappa al vecchio bowling e ai caffè storici, come il "Caffè Roma", che è anche un punto di ritrovo per gli abitanti. Assolutamente da visitare il Caravanserraglio, uno dei luoghi più ipnotici di Asmara: costruito durante il periodo coloniale italiano, questo edificio, ispirato ai caravanserragli orientali, era il posto in cui transitavano le carovane che risalivano l'altopiano. Era un punto di sosta per i mercanti e i viaggiatori lungo le vie commerciali. Oggi è un’importante testimonianza storica che ospita decine di botteghe artigianali specializzate nell'arte del riciclo e nella produzione del berberé (un mix di spezie piccanti usato per condire le pietanze locali). Per comprendere la storia dell'Eritrea - una storia travagliata scritta con il sangue di migliaia di giovani, può essere utile visitare il Museo Nazionale di Asmara. Ospita una vasta collezione di reperti archeologici, arte africana e oggetti storici che raccontano la lotta per l'indipendenza del Paese e la sua ricca tradizione culturale. Peccato che risenta della propaganda del regime eritreo. Dopo aver girato i mercati locali non possono mancare le visite alla grande moschea, alla maestosa cattedrale copta, alla piccola sinagoga, nonché ai luoghi simboli dell'architettura coloniale, come la Casa degli italiani (al cui ingresso campeggiano due fasci littori) l'officina Tagliero e la vecchia pompa di benzinaAbbarbicata sull'altopiano, a 2335 metri di altitudine, Asmara vanta un clima perfetto, fresco e ventilato, e un'atmosfera unica da vecchia provincia italiana che ne fanno una delle città africane più piacevoli da visitare.

Una ferrovia epica

Una delle attrazioni più affascinanti dell’Eritrea è la ferrovia coloniale che collega Asmara a Massawa, costruita dagli italiani negli anni '30. La ferrovia, che attraversa paesaggi spettacolari, tra montagne e valli, è una delle più suggestive al mondo per il suo percorso mozzafiato. La linea ferroviaria è una delle testimonianze più incredibili dell’ingegneria coloniale, con treni che si arrampicano lungo le ripide colline dell’altopiano eritreo e poi scendono verso la costa. Il percorso ferroviario di Asmara-Massawa è famoso per la sua difficoltà costruttiva, con numerosi tunnel e ponti che si inerpicano sulle montagne. Il treno è ancora operativo solo per un tratto, con partenza dalla capitale, e offre ai viaggiatori panorami incredibili e un tuffo nella storia del Paese. Se avete tempo a disposizione, il viaggio su questo percorso ferrato è un'esperienza da non perdere. È possibile prenotare i biglietti presso la stazione ferroviaria di Asmara. 

Massawa, perla sul Mar Rosso

Massawa, il porto principale dell’Eritrea, raggiungibile da Asmara in auto (circa 4-5 ore), è un mix affascinante di architettura araba, ottomana e coloniale italiana. La città è famosa per le sue isole e la sua storia che risale a secoli di commerci con il Medio Oriente e l’Africa. Le acque cristalline e le spiagge incontaminate la rendono una meta ideale per chi cerca relax e avventura subacquea. Massawa è infatti il punto di partenza per esplorare le isole dell'arcipelago di Dahlak, un paradiso naturale con spiagge deserte e fondali marini ricchi di coralli. Ma anche il centro della città, coi suoi eleganti porticati, sfregiati dai combattimenti,  offre diverse attrattive, tra cui la Moschea del Sultano: antico edifiucio ottomano è uno dei principali luoghi di culto della città ed è famosa per la sua bellezza architettonica e i dettagli elaborati. Durante il giorno il clima a Massaea può risultare fastidioso - torrido e umido - ma di sera è piacevole camminare tra i suoi vicoli alla ricerca di graziosi bar e ristoranti tipici (da provare il pesce al "Dancalo"). A nord di Massawa, lungo la costa, non lontano dal centro abitato, si possono visitare gli accampamenti dei Rashaida, una delle tribù nomadi dell’Eritrea, noti per la loro cultura unica e il loro stile di vita tradizionale che mischia usanze africane a costumi arabi. I villaggi dei Rashaida, offrono un'opportunità rara di conoscere una comunità che ha mantenuto intatte le sue tradizioni nel corso dei secoli.

  

 

Keren: Storia e tradizioni

Keren, la seconda città più grande del Paese, è situata nel cuore della regione montuosa dell’Eritrea. Con una storia che risale all'antichità, Keren è oggi un centro commerciale vitale, frequentato da diverse etnie. La città è un crocevia di culture e religioni (sta a metà strada tra l'altopiano cristiano e il bassopiano musulmano), dove le tradizioni locali si mescolano con l'influenza del colonialismo. Il cimitero militare italiano è un luogo simbolico che racconta la storia della Seconda Guerra Mondiale in Eritrea, con tombe di soldati italiani e le storiche tracce della battaglia di Keren, uno degli eventi decisivi della guerra. A poca distanza si trova un grande baobab colpito da un bomba durante il conflitto. All'interno del suo grande tronco è stata realizzata una cappella per la devozione della Madonna: qui vengono le donne eritree a chiedere la grazia di un figlio. Ogni sabato, il mercato di Keren si trasforma in un centro vivace dove si possono acquistare prodotti locali, tessuti tradizionali e artigianato. È un’ottima occasione per entrare in contatto con le tradizioni delle popolazioni locali come i Bilen e i Tigre. Keren è facilmente raggiungibile da Asmara con un viaggio in auto di circa 2-3 ore. Una guida locale è raccomandata per esplorare la città e visitare il cimitero e il mercato.

Qohaito: la città perduta

Qohaito è uno dei siti archeologici più affascinanti dell’Eritrea, situato nel deserto a sud di Asmara. La città fu un importante centro commerciale e religioso durante il periodo pre-romano, e le sue rovine sono un esempio straordinario di ingegneria antica. Tra le strutture più note ci sono templi, cisterne d'acqua e una serie di misteriosi monumenti megalitici. Qohaito è famosa per le iscrizioni antiche che adornano le rovine. Queste iscrizioni, scritte in caratteri che non sono ancora completamente decifrati, sono oggetto di studio per gli archeologi.

 

L'arcipelago delle Dahlak

Le isole Dahlak, situate nel Mar Rosso, sono un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e del mare. Con le sue acque cristalline, spiagge deserte e ricca fauna marina, l'arcipelago è una meta ideale per il snorkeling e le immersioni subacquee. Le isole sono quasi incontaminate dal turismo di massa e sono famose per la loro biodiversità marina, inclusi delfini, tartarughe marine e una vasta varietà di pesci tropicali. Massawa è il punto di partenza per esplorare le isole Dahlak, che si trovano a poche ore di barca dalla città. La stagione migliore per visitare l’arcipelago è da novembre a febbraio, quando il clima è più fresco.

Informazioni pratiche

 

  • Visti: Il visto per l'Eritrea può essere ottenuto tramite l’ambasciata eritrea oppure online. È essenziale avere un passaporto con almeno sei mesi di validità residua ed è fondamentale avere prenotazioni e un programma dettagliato del viaggio, meglio se certificato da un tour operator riconosciuto dal governo di Asmara.
  • Con chi: Tra le realtà che organizzano viaggi in Eritrea (eventualmente personalizzabili), segnaliamo: I Viaggi della Rivista Africa, Terra Ferma,  La Compagnia del Mar Rosso, Afronine, Kanaga, African Explorer...
  • Sicurezza: Sebbene l'Eritrea sia generalmente sicura, è sempre consigliabile informarsi sulle attuali condizioni politiche e seguire le indicazioni delle autorità locali.
  • Clima: Il clima dell'Eritrea è tropicale, con un periodo di piogge che va da giugno a settembre. Primavera e autunno sono i periodi migliori per il viaggio. Sull’altopiano il clima è gradevole tutto l’anno, mentre a Massaua in estate fa troppo caldo (temperature medie di 45 °C). 
  • Voli: Asmara è collegata con l'Italia tramite voli di Egypt Air. La compagna aerea Ethiopian Airlines sospende periodicamente i propri operativi su Asmara, ogni qualvolta si vengono a creare tensioni politiche tra i governi eritreo ed etiopico.
  • Trasporti: L'Eritrea ha una piccola rete stradale, ma le strade possono essere difficili da percorrere. 
  • Cucina: La cucina eritrea, influenzata da tradizioni locali e contaminazioni arabe e italiane, è un’esperienza unica per i sensi, capace di raccontare la storia e la cultura del Paese attraverso sapori intensi e convivialità. Al centro della tavola eritrea c’è l’injera, una soffice crêpe a base di teff, utilizzata sia come piatto che come utensile per raccogliere il cibo. Su di essa vengono serviti vari condimenti, tra cui lo zighinì - il piatto nazionale - , uno stufato piccante di carne arricchito con berberè, una miscela di spezie che conferisce ai piatti il caratteristico calore eritreo. Non mancano versioni vegetariane, come il shiro, una crema di ceci speziata, e il timtimo, lenticchie in umido. Il pesce, protagonista nelle zone costiere, viene spesso preparato alla griglia o in stufati speziati, come il asa tibsi. Gli amanti dei sapori italiani possono scoprire l’eredità coloniale nei piatti di pasta, spesso servita con salse ricche di pomodoro e spezie. Per accompagnare il pasto, il suwa, una birra artigianale a base di sorgo, e il tej, un vino di miele fermentato, sono tra le bevande più apprezzate. Immancabile è il rituale del caffè, preparato lentamente e servito con incenso e popcorn, un momento di condivisione che va oltre il semplice gesto di bere. Da provare il té speziato e aromatizzato con cannella, pepe e cardamomo.

 

Una storia travagliata

Occupata dall’esercito italiano a partire dal 1879, l’Eritrea è passata nel 1941 sotto la dominazione britannica, e nel 1952 è stata annessa dall'Etiopia. Dopo oltre trent'anni di guerra di liberazione, ha conquistato l’indipendenza il 24 maggio del 1993. Nel 1998, per una banale disputa di confini, è entrata nuovamente in guerra con l’Etiopia, con cui ha siglato un fragile trattato di pace nel 2000. Oggi l’ex colonia italiana - assieme alla Corea del Nord - è ai vertici della classifica dei Paesi più repressivi del mondo. Non esistono partiti politici, né giornali, né libertà di d’espressione. Il presidente-dittatore Isaias Afewerki ha trasformato il Paese in una prigione a cielo aperto dove i giovani fuggono a migliaia ogni anno. Gli oppositori sono incarcerati, la libertà di stampa e di opinione non esistono, la Costituzione non è stata promulgata, le elezioni politiche non sono mai state indette. Malgrado i legami storici che ci legano a queste nazioni – l’Eritrea divenne nel 1890 la colonia primigenia del Regno d’Italia mentre l’Etiopia fu occupata nel 1935-36 dai soldati del regime fascista “per vendicare” la bruciante sconfitta subita nel 1896 dall’esercito italiano nella celebre battaglia di Adua – permane nel nostro Paese un diffuso disinteresse verso i destini di questa splendida nazione del Corno d’Africa. Il viaggio può contribuire a colmare queste lagune e a rinsaldare i rapporti con il caloroso popolo eritreo. 

 





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