Angola, ultima frontiera

Destinazioni 03/03/2025  By 

L'Angola è una destinazione ancora poco esplorata dal turismo internazionale, ma chi decide di visitarla scoprirà un Paese straordinario, dove la natura offre spettacoli unici e la cultura racconta una storia affascinante. Dalle spiagge dorate alle imponenti cascate, dai deserti ai parchi naturali, Angola è un mosaico di paesaggi che lasciano senza fiato. Qui presentiamo le attrazioni imperdibili per chi desidera scoprire le meraviglie di questa terra.

Per trent’anni, a causa della guerra civile, è rimasta pressoché isolata. E malgrado la pace sia stata raggiunta nel 2002, gli investimenti nel settore turistico hanno a lungo latitato, complici i costi esorbitanti, le difficoltà logistiche e una burocrazia esasperante. Solo oggi l’Angola, nazione in grande fermento, ricca di diamanti e petrolio, abitata da popoli fieri e ospitali, sta timidamente aprendo le sue porte ai viaggiatori.

Chi dispone di almeno due settimane può spingersi nelle regioni più interne e visitare i tesori più nascosti: le meravigliose cascate di Kalandula (alte oltre cento metri), le mitiche impronte della regina Ginga fossilizzate nelle rocce del Pungo Andongo, la spettacolare scarpata di Chela, la provincia meridionale di Namibe, il sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco di M’banza Congo (con la prima chiesa dell’Africa centrale, fondata dai portoghesi nel Seicento), senza dimenticare gli oltre 1500 chilometri di costa sabbiosa, ideali per il relax (Sangano) e il surf (Cabo Ledo).


La baia di Luanda, tra mare e vita notturna

Luanda, la capitale, vanta una delle baie più belle dell'Africa. La città accoglie i visitatori con un lungomare scintillante (Marginal), realizzato ex novo, che abbraccia la grande baia e cela alle sue spalle il centro storico della Baixa, con vicoli e negozi di grande fascino, risalenti all’epoca coloniale portoghese e sopravvissuti agli stravolgimenti del tempo.

La lingua di terra della Ilha do Cabo offre spiagge incantevoli e una vivace scena gastronomica con ristoranti che servono pesce fresco e specialità angolane. La Ilha pullula di giovani in costume e barbecue che sfrigolano gamberetti e aragoste, mentre la penisola di Mussulo si anima soprattutto la sera, quando in locali esclusivi si balla la kizomba, la danza più sexy del mondo.

Il centro storico conserva edifici coloniali come la Fortaleza de São Miguel, costruita dai portoghesi nel XVI secolo per difendere la città, dove è anche possibile passeggiare tra i cannoni arrugginiti ancora sparsi per il forte. Il Museo della Schiavitù offre una prospettiva importante sul passato del Paese, mentre il Museo Nacional de Antropologia espone una ricca collezione di oggetti etnografici legati alle culture angolane. 

Cascate di Kalandula

Le Cascate di Kalandula sono tra le più spettacolari dell'Africa, con un fronte di circa 400 metri e un salto di 100 metri d'altezza. Situate nella provincia di Malanje, sono circondate da una vegetazione lussureggiante e offrono scenari mozzafiato, specialmente nella stagione delle piogge, quando il volume d'acqua raggiunge il massimo splendore. Il sito è facilmente accessibile in auto e dispone di punti panoramici che permettono di ammirare le cascate da diverse angolazioni. Nelle vicinanze si trova il villaggio di Kalandula, dove è possibile conoscere la cultura locale e le tradizioni delle comunità indigene.

Deserto del Namibe e foce del Cunene

Il deserto del Namibe si estende per centinaia di chilometri lungo la costa atlantica dell'Angola. Qui si trova la Welwitschia mirabilis, una delle piante più antiche e resistenti al mondo. Le dune dorate si perdono all'orizzonte, creando paesaggi surreali che si possono esplorare con tour in fuoristrada o a piedi. La città di Moçâmedes, situata nelle vicinanze, offre un'interessante combinazione di architettura coloniale e moderna, oltre a un piccolo museo dedicato alla fauna del deserto.

Al confine con la Namibia, la foce del fiume Cunene segna l'incontro tra il deserto e l'acqua dolce. Questa zona ospita una biodiversità unica ed è il territorio delle popolazioni Himba, che mantengono tradizioni ancestrali, comunità nomadi note per le loro tradizioni e lo stile di vita basato sulla pastorizia. Le escursioni in barca lungo il fiume permettono di osservare coccodrilli, ippopotami e una grande varietà di uccelli.

Canyon spettacolari tra rocce e silenzio

Il sud dell’Angola custodisce alcuni dei paesaggi più spettacolari e meno esplorati del continente africano. Tra questi, i canyon di Colinas e Arco si distinguono per la loro bellezza selvaggia e il fascino primordiale, offrendo un’esperienza unica agli amanti dell’avventura e della natura incontaminata. Questi canyon di Colinas e Arco rappresentano una delle gemme nascoste dell’Angola meridionale, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato e la natura regna sovrana. Chiunque abbia il privilegio di esplorarli porterà con sé un ricordo indelebile di paesaggi straordinari e di un’Africa ancora poco battuta dal turismo.

Situato in una delle aree più remote del paese, il canyon di Colinas è una meraviglia geologica modellata nel corso dei millenni dall’erosione del vento e dell’acqua. Le sue imponenti pareti rocciose, che si innalzano in modo drammatico sopra il paesaggio desertico, creano un ambiente suggestivo e quasi surreale.

Esplorare il canyon significa immergersi in un mondo di contrasti, tra ombre profonde e giochi di luce che trasformano il colore delle rocce nell’arco della giornata. Qui, la natura si esprime in tutta la sua forza, con una flora e una fauna adattate alle condizioni estreme. 

A poca distanza dal canyon di Colinas, il canyon di Arco offre un panorama altrettanto straordinario. Il suo nome deriva dalla presenza di incredibili archi di roccia naturale, scolpiti nel tempo dall’erosione e dal vento. Queste strutture imponenti creano un effetto scenografico unico, attirando geologi, fotografi e viaggiatori curiosi.

L’accesso al canyon di Arco può risultare impegnativo, ma il viaggio vale ogni sforzo. Lungo il percorso si possono incontrare formazioni geologiche che raccontano la storia antica della regione, con stratificazioni rocciose che risalgono a milioni di anni fa. Il paesaggio cambia continuamente, alternando strette gole a grandi spazi aperti dove il silenzio domina incontrastato.

Esplorare i canyon di Colinas e Arco significa addentrarsi in un territorio selvaggio. Per questo motivo, è fondamentale viaggiare con un veicolo adatto, preferibilmente un fuoristrada, e affidarsi a guide esperte che conoscano bene la zona. Il periodo migliore per visitare questi canyon è tra maggio e settembre, quando il clima è più mite e le temperature non raggiungono i picchi estremi dell’estate. È consigliabile portare con sé scorte d’acqua, provviste e un equipaggiamento adeguato per affrontare il terreno accidentato. Il sud dell’Angola, terra di paesaggi straordinari e di una natura ancora incontaminata, nasconde n altro tesoro poco conosciuto e affascinante: le spettacolari Colinas de Curoca. Questa zona, caratterizzata da un ambiente semi-desertico e da formazioni rocciose mozzafiato, offre un viaggio unico tra paesaggi surreali, biodiversità straordinaria e un’atmosfera di isolamento che amplifica il senso di avventura.

Parco di Iona, crogiolo di popoli

Situato nella provincia del Namibe, il Parco Iona è il più grande dell'Angola e uno dei più antichi dell'Africa. Questo parco desertico è caratterizzato da paesaggi spettacolari e ospita una varietà di fauna, tra cui antilopi, struzzi e fennec. Ma questa parte dell'Angola è ricca soprattutto di culture indigene.  In una delle regioni più inospitali – e splendide – del continente vivono piccole minoranze etniche, per il momento ancora ben affezionate alla loro identità. In una delle regioni più inospitali – e splendide – del continente vivono piccole minoranze etniche, per il momento ancora ben affezionate alla loro identità. Oltre ai già citati Himba (qui assia meno abituati ai turisti) ci sono i Cuvale (conosciuti anche come Mucubale), un sottogruppo di lingua herero che pratica l’agro-pastorizia. Indossano panni di tessuto stampato; le donne portano in testa un’intelaiatura di legno ricoperta di stoffa, a foggia di tricorno napoleonico. Braccia e caviglie sono ricoperte da bracciali in ottone e i seni vengono fasciati da una stretta cinghia di stoffa. Il loro territorio si trova nel deserto del Namib, delimitato dalle montagne della Serra da Chela a nord e dal fiume Cunene a sud. Sono seminomadi e possono percorrere 80 km in un giorno. I loro villaggi sono tipicamente costituiti da un gruppo di capanne disposte in cerchio.  Nel sud dell’Angola, gli antropologi identificano altri numerosi piccoli gruppi umani, per esempio gli Handa, i Mwila, i Gambwe, i Muso, i Cilenge, e altri. Nonostante la sovrapposizione di lessico e costumi, questo 4% della popolazione angolana mantiene specificità culturali e una forte identità etnica.  Più a nord ci sono gli Huíla, che vivono sull’altopiano omonimo a sud di Lubango. Conservano tradizioni legate al culto degli antenati e sono organizzati in villaggi matriarcali. Le donne indossano abiti in cotone stampato o in pelle ornata di conchiglie. Al collo portano pesanti collane di perline impastate di fango. Anche le capigliature sono realizzate da varie trecce ricoperte e irrigidite con ocra e sterco, a cui sono appese lunghe file di perline multicolori. 

Baia dos Tigres, luogo surreale

Nel profondo sud dell'Angola, dalle acque dell’oceano, avvolta nella foschia, affiora la punta di un campanile. Sembra un’illusione ottica. Forse uno scherzo della luce solare che si riverbera sulle onde. A mano a mano che ci si avvicina con la barca, si materializza un’intera città sospesa nel nulla. È il villaggio fantasma di São Martinho dos Tigres, un luogo incredibile, enigmatico, tra i più inaccessibili dell’Africa. Siamo a circa dieci chilometri dalla costa. Arrivare fin qui è un’impresa. Tombwa, l’ultima città, si trova cento chilometri più a nord. In mezzo c’è un’enorme distesa di sabbia infuocata: il deserto del Namib. L’unica via di collegamento è rappresentata da uno stretto corridoio costiero incuneato ai piedi delle dune, alte più di cento metri, che si gettano a picco nell’oceano. Ma è una pista percorribile in fuoristrada solo in determinate condizioni di bassa marea, che si verificano due volte al mese, durante la luna nuova o piena. In quei due giorni, per sole tre ore, il livello dell’acqua si abbassa a sufficienza per consentire il transito del famigerato Doodsakker (“Sacco della morte” in lingua afrikaans), un nastro di sabbia largo pochi metri che si srotola per quasi cento chilometri, là dove il deserto si tuffa nell’Atlantico. Bisogna sfrecciare veloci prima che la marea torni a salire, ma occorre prestare la massima attenzione alla guida perché sulla pista di sabbia molle e insidiosa un incidente o un guasto può risultare fatale, come dimostrano le carcasse di veicoli arrugginiti disseminati sulla battigia. L’ultimo tratto del viaggio, poi, va percorso su un’imbarcazione, perché il villaggio fantasma si trova su un’isola, separata dal litorale da un braccio di mare perennemente agitato e infestato di squali. Insomma l’avventura è riservata ai forti di cuore in cerca di adrenalina. Di tanto in tanto il Flamingo Lodge di Namibe organizza spedizioni per i suoi clienti. L’alternativa – costosissima – è noleggiare un mezzo proprio e accordarsi con un pescatore di Tombwa. Qualunque sia la vostra scelta, prestate la massima attenzione e non sosttovalutate il rischio di imprevisti lungo il tragitto. 

Parco Nazionale di Quiçama

Questo parco è uno dei principali santuari della fauna selvatica in Angola. Situato a circa 70 km da Luanda, ospita elefanti, antilopi, bufali e numerose specie di uccelli. I safari permettono di immergersi nella natura selvaggia e di osservare gli animali nel loro habitat naturale. Il parco, originariamente devastato dalla guerra civile, ha beneficiato di un intenso programma di ripopolamento della fauna, grazie al progetto "Noé Ark". Oltre ai safari, è possibile visitare il fiume Kwanza con escursioni in barca, ideali per avvistare ippopotami e coccodrilli.

Tundavala, meraviglioso balcone naturale

Nel cuore dell’altopiano della Huíla, in Angola, si apre uno dei panorami più spettacolari dell’Africa: la Fenda da Tundavala. Situata a circa 18 km da Lubango, questa impressionante scarpata segna il punto in cui l’altopiano precipita bruscamente di oltre 1.000 metri verso le pianure sottostanti, offrendo una vista mozzafiato che si estende fino all’orizzonte. Tundavala è una meta perfetta per chi ama la natura e l’escursionismo. Il contrasto tra le rocce scolpite dal vento, il cielo terso e la vastità della savana sottostante crea un paesaggio di rara bellezza, particolarmente suggestivo all’alba e al tramonto. Oltre al panorama, la zona ospita una ricca biodiversità, tra cui specie endemiche di flora e fauna. Facilmente accessibile da Lubango, il sito è una tappa imperdibile per chi esplora il sud dell’Angola. Tra silenzi vertiginosi e aria frizzante d’alta quota, la Fenda da Tundavala regala un’esperienza che resta impressa nella memoria di ogni viaggiatore.

Altre attrazioni imperdibili

Patrimonio dell'UNESCO, M'banza-Kongo è stata la capitale del Regno del Kongo e conserva importanti testimonianze storiche. Le rovine antiche e la Cattedrale di São Salvador sono tappe fondamentali per chi vuole approfondire la storia precoloniale dell'Africa centrale. Il museo locale espone reperti e documenti storici che raccontano la grandezza di questo antico regno africano.  Situato nella provincia di Moxico, il Lago Dilolo è il più grande lago dell'Angola ed è avvolto da leggende locali. La sua bellezza selvaggia e le comunità tradizionali che vi abitano lo rendono una destinazione affascinante per gli amanti dell'ecoturismo. Qui si possono osservare numerose specie di uccelli e praticare la pesca tradizionale. Benguela è famosa per le sue spiagge paradisiache, tra cui Praia Morena e Baía Azul. Le acque cristalline e le sabbie dorate ne fanno un luogo perfetto per il relax e gli sport acquatici. La città conserva anche un interessante patrimonio coloniale e un'atmosfera rilassata. Il Miradouro da Lua è uno dei punti panoramici più spettacolari dell'Angola, situato lungo la strada che porta a Barra do Kwanza. Questo incredibile paesaggio lunare è stato modellato dall'erosione del vento e dell'acqua, creando formazioni rocciose dalle sfumature rossastre e gialle. Il tramonto da qui è un'esperienza indimenticabile, con i colori del cielo che si fondono con quelli della terra. A circa 120 km a sud di Luanda, Cabo Ledo è una delle spiagge più belle dell'Angola, rinomata tra gli amanti del surf per le sue onde perfette. Circondata da colline e scogliere, è ideale anche per chi cerca relax in un contesto naturale incontaminato. La zona è dotata di lodge e ristoranti che offrono specialità di pesce fresco. Infine, le Grotte di Tchitundo-Hulo, situate nel deserto del Namibe, custodiscono antiche pitture rupestri che risalgono a migliaia di anni fa. Sono un'importante testimonianza delle culture preistoriche che abitavano l'area e offrono un'esperienza suggestiva per gli amanti dell'archeologia.

Consigli pratici

1.    Voli: L'aeroporto principale è Quatro de Fevereiro a Luanda, con collegamenti internazionali dall'Italia (Ethiopian Airlines, Brussels Airlines, Tap Air Portugal...)

2.    Periodo migliore: La stagione secca (maggio-ottobre) è ideale per visitare il Paese, evitando le piogge intense.

3.    Visto: Il complesso iter per ottenere il visto turistico è stato da poco semplificato (ora bisogna registrarsi sul sito smevisa.gov.ao) e in attesa che i grandi tour operator decidano di scommettere su questa nuova destinazione.

4.    Vaccinazioni: La febbre gialla è obbligatoria, consigliate quelle per epatite A, tifo e malaria.

5.    Sicurezza: Alcune aree richiedono cautela; evitare viaggi notturni e informarsi sulle condizioni locali.

6.    Valuta: Il Kwanza angolano (AOA); il cambio valuta è disponibile nelle banche e negli uffici autorizzati.

7.    Lingua: Il portoghese è la lingua ufficiale, ma si parlano anche lingue locali.

8.    Cibo: Cucina ricca e variegata con influenze africane e portoghesi; il pesce fresco è un must.

9.  Assicurazione: Fortemente raccomandata per copertura medica e imprevisti di viaggio.

    10. Guide: la collana Bradt Travel Guides ha giocato d’anticipo sfornando la guida Angola (in inglese, 22 € - bradtguides.com) che invita a rompere gli indugi e partire con lo spirito dell’esploratore alla scoperta di una terra ricca di sorprese.





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