Santiago: culla dell'identità capoverdiana
La più grande delle isole, Santiago, è il cuore pulsante dell’arcipelago. Praia, la capitale di Capo Verde, è un centro vivace e cosmopolita, dove modernità e tradizione si fondono in un affascinante mosaico culturale.
A Praia, sull'isola di Santiago, atterranno i principali voli di linea internazionali (tra i più economici segnaliamo: Royal Air Maroc, Tap, Ethiopian Airlines) e da qui partono i voli domestici garantiti da Cabo Verde Airlines e Binter.
Nel quartiere storico del Plateau, si possono ammirare edifici coloniali color pastello e immergersi nella vita quotidiana al Mercado de Sucupira, un mercato caotico e affascinante dove si trova di tutto, dai prodotti locali ai tessuti tradizionali.
Cuore della vita sociale ed economica dell’isola, questo mercato, colorato e animatissimo, è un groviglio di bancarelle che offrono di tutto: mestoli e scolapasta made in China, galline e maialini che razzolano in spazi recintati, verdure e pesce freschissimi, stoffe del Senegal, anacardi della Guinea-Bissau, bottarga della Mauritania.
L’isola di Santiago, la più “africana” fra tutte, è un crocevia di culture; la sua mappa genetica è intricata quanto le vicende umane che qui si sono intersecate. Le montagne dell’entroterra rappresentarono nascondigli ideali per gli schiavi in fuga. Nelle case di pietre e paglia abbarbicate sui costoni si sono preservate danze rituali, abitudini culinarie, credenze religiose, usanze e tradizioni del continente.
Altrove la storia ha lasciato tracce della presenza europea. Avvistate per la prima volta nel 1456 dal navigatore (e mercante di schiavi) italiano Alvise Cadamosto, le isole furono esplorate e occupate dai portoghesi, che le usarono come approdi per le navi negriere dirette in America. Terre disabitate che furono ben presto popolate da schiere di africani strappati ai loro villaggi e costretti a lavorare nelle piantagioni di caffè, cotone, canna da zucchero.
Cidade Velha, il primo insediamento portoghese in Africa, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conserva nella piazza principale il Pelourinho, una colonna di marmo bianco presso cui venivano esposti gli schiavi in vendita e dove venivano castigati quelli che avevano tentato di ribellarsi. L’imponente Fortezza Reale di São Filipe, che domina la baia, non riuscì a evitare l’assalto dei pirati che nel 1585 saccheggiarono la cittadina, di cui oggi restano le rovine bianche delle case e della cattedrale. È un posto intriso di fascino, ma per le viuzze lastricate si aggirano più gatti che visitatori. Dopo la visita alla fortezza, che domina l'oceano, si può proseguire sulla suggestiva Rua Banana, una delle strade più antiche dell’Africa. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Cidade Velha racconta una storia fatta di esplorazioni, scambi commerciali e schiavitù.
La natura di Santiago non è da meno: il Parco Naturale di Serra Malagueta offre sentieri escursionistici immersi in una vegetazione rigogliosa, mentre la spiaggia di Tarrafal, con le sue acque turchesi, è perfetta per rilassarsi o fare snorkeling.
Raccomandiamo di iniziare il viaggio con una visita, bel centro della città di Praia, alla casa-museo di Amilcar Lopes Cabral, eroe nazionale e padre nobile della nazione.
Principale artefice dell’indipendenza di Capo Verde (e della Guinea Bissau), Cabral fu uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione africano. Morì nel 1973, assassinato da un membro del partito da lui fondato, il Partito africano per l’indipendenza della Guinea e Capo Verde (Paigc) a Conakry, nello stesso anno in cui la Guinea portoghese diventò indipendente come Guinea Bissau. Fu ucciso quando ormai stava per raggiungere l’obiettivo di tutta la vita: la fine del colonialismo portoghese, la conquista dell’indipendenza di Guinea e di Capo Verde, ottenuta nel 1974.