Capo Verde, dieci gioielli nell'Atlantico

Destinazioni 16/12/2024  By 

Immerso nelle acque cristalline dell’Oceano Atlantico, a circa 500 chilometri dalla costa africana, l’arcipelago di Capo Verde è un paradiso di sorprese. Dieci isole principali e una manciata di isolotti disabitati formano un universo variegato dove si incontrano natura incontaminata, cultura vibrante e storia affascinante. 

Ogni isola di questo arcipelago-nazione, ex colonia portoghese, ha un’anima distinta, capace di incantare viaggiatori di ogni tipo. Con una combinazione unica di spiagge dorate, vulcani imponenti, tradizioni africane e influenze portoghesi, Capo Verde si rivela una destinazione ideale sia per chi cerca avventura, sia per chi desidera immergersi nella tranquillità e nella bellezza di un luogo fuori dal tempo.


Santiago: culla dell'identità capoverdiana

La più grande delle isole, Santiago, è il cuore pulsante dell’arcipelago. Praia, la capitale di Capo Verde, è un centro vivace e cosmopolita, dove modernità e tradizione si fondono in un affascinante mosaico culturale. 

A Praia, sull'isola di Santiago, atterranno i principali voli di linea internazionali (tra i più economici segnaliamo: Royal Air Maroc, Tap, Ethiopian Airlines) e da qui partono i voli domestici garantiti da Cabo Verde Airlines e Binter. 

Nel quartiere storico del Plateau, si possono ammirare edifici coloniali color pastello e immergersi nella vita quotidiana al Mercado de Sucupira, un mercato caotico e affascinante dove si trova di tutto, dai prodotti locali ai tessuti tradizionali.

Cuore della vita sociale ed economica dell’isola, questo mercato, colorato e animatissimo, è un groviglio di bancarelle che offrono di tutto: mestoli e scolapasta made in China, galline e maialini che razzolano in spazi recintati, verdure e pesce freschissimi, stoffe del Senegal, anacardi della Guinea-Bissau, bottarga della Mauritania.

L’isola di Santiago, la più “africana” fra tutte, è un crocevia di culture; la sua mappa genetica è intricata quanto le vicende umane che qui si sono intersecate. Le montagne dell’entroterra rappresentarono nascondigli ideali per gli schiavi in fuga. Nelle case di pietre e paglia abbarbicate sui costoni si sono preservate danze rituali, abitudini culinarie, credenze religiose, usanze e tradizioni del continente.

Altrove la storia ha lasciato tracce della presenza europea. Avvistate per la prima volta nel 1456 dal navigatore (e mercante di schiavi) italiano Alvise Cadamosto, le isole furono esplorate e occupate dai portoghesi, che le usarono come approdi per le navi negriere dirette in America. Terre disabitate che furono ben presto popolate da schiere di africani strappati ai loro villaggi e costretti a lavorare nelle piantagioni di caffè, cotone, canna da zucchero.

Cidade Velha, il primo insediamento portoghese in Africa, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, conserva nella piazza principale il Pelourinho, una colonna di marmo bianco presso cui venivano esposti gli schiavi in vendita e dove venivano castigati quelli che avevano tentato di ribellarsi. L’imponente Fortezza Reale di São Filipe, che domina la baia, non riuscì a evitare l’assalto dei pirati che nel 1585 saccheggiarono la cittadina, di cui oggi restano le rovine bianche delle case e della cattedrale. È un posto intriso di fascino, ma per le viuzze lastricate si aggirano più gatti che visitatori. Dopo la visita alla fortezza, che domina l'oceano, si può proseguire sulla suggestiva Rua Banana, una delle strade più antiche dell’Africa. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO, Cidade Velha racconta una storia fatta di esplorazioni, scambi commerciali e schiavitù.

La natura di Santiago non è da meno: il Parco Naturale di Serra Malagueta offre sentieri escursionistici immersi in una vegetazione rigogliosa, mentre la spiaggia di Tarrafal, con le sue acque turchesi, è perfetta per rilassarsi o fare snorkeling.

Raccomandiamo di iniziare il viaggio con una visita, bel centro della città di Praia, alla casa-museo di Amilcar Lopes Cabral, eroe nazionale e padre nobile della nazione.

Principale artefice dell’indipendenza di Capo Verde (e della Guinea Bissau), Cabral fu uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione africano. Morì nel 1973, assassinato da un membro del partito da lui fondato, il Partito africano per l’indipendenza della Guinea e Capo Verde (Paigc) a Conakry, nello stesso anno in cui la Guinea portoghese diventò indipendente come Guinea Bissau. Fu ucciso quando ormai stava per raggiungere l’obiettivo di tutta la vita: la fine del colonialismo portoghese, la conquista dell’indipendenza di Guinea e di Capo Verde, ottenuta nel 1974.


Fogo: l’isola nera e magnetica

Dominata dal maestoso Pico do Fogo, il vulcano attivo più alto di Capo Verde, Fogo è l’isola dell’avventura. Salire al cratere del vulcano è un’esperienza che lascia senza fiato, non solo per la fatica, ma per i panorami straordinari che si aprono lungo il cammino: paesaggi lunari, campi di lava e un senso di isolamento unico.

Alla base del vulcano si trova il villaggio di Chã das Caldeiras, un luogo unico dove la comunità locale vive e coltiva vigneti a un’altitudine improbabile. Il vino prodotto qui, dal sapore intenso e vulcanico, è un souvenir imperdibile.

La città di São Filipe, principale centro abitato dell'isola, con le sue case coloniali affacciate sul mare, è un intrico di vicoli su cui si affacciano case coloniali color pastello adornate da mandorli e buganvillee. La località offre un’atmosfera tranquilla e autentica, ideale per chi cerca di scoprire il lato più tradizionale di Capo Verde.

L’isola di Fogo sembra un ventaglio spagnolo rovesciato. Lingue di lava solidificata scendono dal cono vulcanico che sfiora i tremila metri di altezza. Il nero della pietra lavica ricca di minerali ferrosi domina il paesaggio. Ai piedi del cratere la terra fertile carezzata dagli alisei dà uva da vino e caffè di ottima qualità.

Fogo ha un fascino magnetico. Bisogna concedersi il tempo per visitare l’enorme caldera, i paeselli aggrappati alle rocce, le spiagge di sabbia nera, i porticcioli dove i pescatori scaricano tonni e polipi. Si può soggiornare alle Casas do Sol, un complesso di graziosi alloggi con vista sull’Atlantico, gestiti dall’associazione Amses, fondata da Padre Ottavio Fasano un anziano missionario che ha dedicato la sua vita ad aiutare la popolazione capoverdiana.

Boa Vista: tra dune e mare

Conosciuta come l’isola delle dune, Boa Vista è un paradiso per chi ama le spiagge incontaminate e i paesaggi desertici. La Praia de Santa Mónica, con i suoi chilometri di sabbia bianca e le acque cristalline, è una delle spiagge più belle dell’intero arcipelago.

Le spiagge da cartolina di Boa Vista, l’isola più vicina all’Africa, sono frequentate da giovani di ogni nazionalità, bramosi di catturare il vento con le loro vele, gonfie in ogni stagione. A ricordare quanto possono essere insidiose le correnti c’è il relitto di Cabo Santa Maria, un mercantile arenatosi cinquant’anni fa, che giace – tutto ruggine e con la pancia sventrata – davanti a Praia de Atalanta.

Sulla costa est, troneggia il faro di Morro Negro, vecchio cimelio coloniale che ancor oggi funge da riferimento per i naviganti.

Boa Vista è anche un rifugio per le tartarughe marine: tra giugno e settembre, le spiagge dell’isola diventano il teatro della deposizione delle uova. Partecipare a una visita guidata notturna per osservare questo spettacolo naturale è un’esperienza indimenticabile.

L’isola offre anche attrazioni uniche come il Deserto di Viana, un’area di dune dorate che sembrano trasportare i visitatori in un altro mondo, e il relitto del Cabo Santa Maria, che emerge dalle acque come un’installazione artistica naturale.

Sal, resort e vento

Se Boa Vista è sinonimo di tranquillità, Sal è il cuore pulsante del turismo di Capo Verde. L’isola, famosa per il suo clima secco e le sue spiagge soleggiate, è il luogo perfetto per gli amanti degli sport acquatici. 

Questa isola è prediletta dai turisti europei che amano le formule "all inclusive": qui infatti atterrano la gran parte dei voli charter e qui trovano spazio decine di alberghi con piscina e cucina  internazionale. I vacanzieri si allontanano dai lettini sulla spiaggia solo per lo shopping o per veloci escursioni.

La località di Santa Maria è il fulcro delle attività, con scuole di windsurf, kitesurf e diving che attirano appassionati da tutto il mondo. A poca distanza, le acque tumultuose di Ponta Preta sono un richiamo irresistibile per gli appassionati di windsurf e kitesurf.

A Sal, onde maestose s’infrangono sulla scogliera di Buracona regalando spettacoli mozzafiato. Atmosfere più rarefatte avvolgono le saline di Pedra Lumesituate all’interno di un antico cratere vulcanico. Il paesaggio è dominato dal bianco di acque salmastre abbacinanti, salatissime, in cui è possibile galleggiare: un’esperienza rilassante e rigenerante.

Qui, fino a cinquant’anni fa si estraeva il sale, come testimonia il vicino villaggio-fantasma dei minatori, coi magazzini diroccati, le case abbandonate e un chiesetta solitaria. 

São Vicente: la Capitale della Cultura

São Vicente è considerata l’isola della musica e della creatività. La città di Mindelo, con i suoi edifici colorati e le strade animate, è il centro culturale dell’arcipelago. Qui si tengono festival musicali e artistici di fama internazionale, come il Carnevale di Mindelo e il Festival della Baía das Gatas, che attirano artisti e visitatori da tutto il mondo.

Tra le attrazioni naturali, spicca il Monte Verde, da cui si gode una vista spettacolare sull’intera isola, e la tranquilla Baía das Gatas, ideale per nuotare e rilassarsi.

L’isola di São Vincente ha abbandonato da tempo la sua funzione di deposito di carbone per le navi e si è affermata per la sua offerta culturale: il capoluogo Mindelo ospita concerti, mostre, festival e un carnevale in stile brasiliano tra i più partecipati d’Africa. Il posto ha ispirato scrittori, pittori, poeti e musicisti. Qui è nata Cesária Évora, l’indimenticata “diva dai piedi scalzi” morta nel 2011 a 70 anni. Era la regina della morna, una musica languida e nostalgica che riecheggia in ogni abitazione. Le canzoni parlano di amori impossibili e separazioni dolorose. E comunicano il senso di strana inquietudine che aleggia su questo frammento d’Africa.

 

Povertà, disoccupazione e carestie spingono da sempre i capoverdiani a emigrare. Vanno in Portogallo, Brasile, Stati Uniti o Africa occidentale. Ma, come possono, tornano a casa.

 

Santo Antão: un paradiso verdeggiante

L’isola più verde dell’arcipelago, Santo Antão, è un sogno per gli amanti del trekking. Le sue vallate rigogliose, come la Ribeira do Paúl e la Ribeira Grande, offrono sentieri panoramici che attraversano villaggi tradizionali, campi terrazzati e foreste lussureggianti.

La costa settentrionale, con villaggi come Ponta do Sol, è una delle più suggestive, mentre il Cova Crater, un antico cratere vulcanico trasformato in una fertile pianura, è una delle meraviglie naturali dell’isola.

 

Santo Antão seduce coi suoi paesaggi selvaggi e mutevoli: i numerosi sentieri panoramici attraversano deserti di sabbia e coste rocciose, canyon spettrali e coltivazioni di frutta tropicale, facendo di quest’isola una meta ideale per chi ama contemplare la natura, passo dopo passo, nel silenzio, avvolto solo dal respiro dell'oceano. Ai passanti vengono offerti bicchieri di grogue, un liquore di canna da zucchero prodotto in distillerie artigianali.

Maio, gemma nascosta

 

Le isole di Sottovento, le più lontane dalle rotte turistiche, sprigionano un’attrazione particolare. La minuscola Maio, con le sue spiagge bianche bagnate da acque cristalline, è un paradiso inviolato. Niente villaggi all inclusive, solo borghi di pescatori immersi nel silenzio.

L’isola fu avvistata la prima volta dai portoghesi il 1° maggio del 1460 (da qui il suo nome, che significa “maggio”) e fu un covo del corsaro Francis Drake. Le sue dune non celano leggendari tesori ma le uova delle tartarughe marine Caretta caretta, che qui approdano ogni estate. Poche settimane dopo la deposizione, i gusci si schiudono e migliaia di tartarughine si dirigono simultaneamente verso il mare: uno straordinario spettacolo a cui è possibile assistere con l’accompagnamento di ricercatori e volontari.

Maio può essere raggiuinta in aereo o traghetto dall'isola di Santiago: da lontano, quando compare sospesa nelle acque dell'oceano, sembra un batuffolo di cotone. Non deluderà le aspettative.

 

Brava, l'ultima frontiera

Se non si ha fretta, si può raggiungere l’isola di Brava, la più piccola e lontana. Non c’è aeroporto. I traghetti che la collegano a Fogo o Santiago hanno orari incerti a causa delle condizioni del mare. Le dimensioni dell’unico porticciolo non permettono alle navi di attraccare, cosicché merci e passeggeri vengono trasbordati su scialuppe.

Brava, l’isola dei fiori, colpisce con un’esplosione di colori: il verde dei cespugli selvatici, il rosso e il giallo degli ibiscus, il nero delle rocce, il bianco delle casette abbarbicate ai piedi delle montagne (brava significa “selvaggia”). È detta “l’isola degli americani” perché, da metà Ottocento, molti dei suoi abitanti si sono imbarcati sulle baleniere statunitensi. D’estate, schiere di emigrati tornano per le vacanze. Partecipano alle processioni in onore dei santi patroni e celebrano la festività di Santa Cruz, che rievoca la liberazione dalla schiavitù. I borghi sonnolenti si animano di danze, banchetti, sfilate di cavalli addobbati. Al termine, l’isola torna a essere quella che è: una terra di confine, frontiera sperduta, ultimo lembo d’Africa affacciato sulla vastità dell’oceano. Il rifugio dell’anima.

Schegge d'Africa

La nazione-arcipelago di Capo Verde sembra un mondo a parte, sospeso nell’acqua e nel tempo, ma il respiro caldo del deserto - l'harmattan - ricorda a tutti il legame indissolubile di queste schegge di terra con il continente africano.

Ognuna delle dieci isole vulcaniche di Capo Verde meriterebbe di essere visitata.

Oltre a quelle che abbiamo raccontato non possiamo non citare São Nicolau, che è nota per le sue tradizioni agricole e i suoi paesaggi montuosi, ideali per escursioni lontano dai percorsi turistici: con il suo Monte Gordo e i villaggi remoti, è un’autentica scoperta. Infine, Santa Luzia, l’unica isola disabitata, è un santuario naturale accessibile solo con permessi speciali

Un arcipelago da scoprire

Capo Verde non è solo una destinazione, ma un viaggio attraverso dieci mondi diversi. Che si tratti di scalare vulcani, rilassarsi su spiagge paradisiache o immergersi in una cultura unica, l’arcipelago saprà incantare e sorprendere.

Voli. A Praia, sull'isola di Santiago, atterranno i principali voli di linea internazionali (tra i più economici segnaliamo: Royal Air Maroc, Tap, Ethiopian Airlines) e da qui partono i voli domestici garantiti da Cabo Verde Airlines e Binter  (mentre sulle isole di Sal e Boavista volano anche Easyjet, Neos, Tuify, Transavia...).

La popolazione di Capo Verde è nota per la sua accoglienza e il suo spirito festoso (da non perdere il carnevale tradizionale, specie sulle isole di Santiago e di São Vicente.

 

Quando: Il clima è piacevole tutto l’anno, ma il periodo migliore va da novembre a giugno.

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