Madagascar orientale, natura primordiale e tempo sospeso

Destinazioni 05/05/2025  By 

Foreste, lemuri, lagune costiere e villaggi pittoreschi: l’est del Madagascar è una sorpresa che non finisce di meravigliare. Una terra avvolta da fragranze tropicali e una vegetazione esuberante che pare ancora quella dell’alba del mondo. Meno battuto rispetto al sud o all’ovest arido e selvaggio, questo versante dell’isola è un trionfo di vita, di umidità, di foresta e d’acqua

L’est del Madagascar è un invito alla contemplazione, alla scoperta, all’ascolto di una biodiversità che non esiste altroveUn viaggio qui è una lenta discesa nel cuore verde dell’Africa fluttuante, quella staccata dal continente milioni di anni fa ma ancora legata ad esso da affinità profonde. Non c’è spazio per il turismo di massa: qui si viaggia a ritmi lenti, ci si perde tra villaggi, piogge sottili, pontili di legno e sentieri invasi da muschi. 


Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia

A poco più di 130 chilometri dalla capitale Antananarivo, il Parco Nazionale di Andasibe-Mantadia è una delle porte più affascinanti per entrare nel mondo verde del Madagascar orientale. Composto da due aree principali – la riserva di Analamazaotra e il più selvaggio settore di Mantadia – questo santuario naturale offre un'immersione autentica nella biodiversità più iconica del Paese. Il protagonista indiscusso del parco è l'indri indri, il più grande tra tutti i lemuri. Il suo canto, che riecheggia tra gli alberi alle prime luci del giorno, è una sorta di richiamo arcaico che scuote nel profondo. È impossibile restare indifferenti al suo ululato malinconico, che ricorda quasi un canto gregoriano della foresta. Al suo fianco, il visitatore più attento potrà scorgere il sifaka diadema, famoso per i suoi salti acrobatici tra i rami, o il lemure dal ventre rosso, più timido ma altrettanto affascinante. La vita qui si nasconde tra le foglie: minuscoli camaleonti come il Calumma parsonii, rane che sembrano intagliate nella giada, uccelli endemici dai colori iridescenti. L’esperienza nel parco è resa indimenticabile anche grazie alla professionalità delle guide locali, che conducono i visitatori lungo sentieri ben tracciati, adatti a ogni livello di preparazione fisica. Dai trekking più brevi e accessibili alle camminate più impegnative all’interno della foresta primaria di Mantadia, ogni percorso regala incontri unici e sguardi ravvicinati sulla vita selvatica. Non lontano dall’ingresso, vale la pena fermarsi anche al giardino delle orchidee, una piccola oasi botanica che raccoglie alcune delle specie floreali più rare e profumate dell’isola, soprattutto nella stagione della fioritura, da ottobre a dicembre. Il clima qui è tipicamente tropicale: piove spesso, anche durante la stagione secca, ma proprio l’umidità costante garantisce la rigogliosa esplosione di vita che rende il parco unico. Per visitarlo è consigliabile scegliere i mesi da aprile a ottobre, con abbigliamento impermeabile, scarpe da trekking e un buon repellente per insetti. Nei dintorni, il villaggio di Andasibe offre diverse soluzioni per il pernottamento, da accoglienti guesthouse familiari a lodge immersi nella natura, dove ci si addormenta con il sottofondo delle rane e ci si sveglia con il canto dei lemuri.

Canale di Pangalanes

Lungo la costa orientale del Madagascar, il Canal des Pangalanes si estende come una cicatrice d’acqua tra terra e oceano. Questo sistema di canali artificiali e naturali, costruito in parte dai francesi durante il periodo coloniale, oggi si snoda per oltre 600 chilometri e rappresenta un vero viaggio dentro l’anima liquida dell’isola. Un luogo dove si naviga nel silenzio, tra acque ferme, villaggi tradizionali e una natura che si specchia ovunque. Navigare sul canale è un’esperienza quasi ipnotica. Le imbarcazioni – motoscafi leggeri o tradizionali piroghe scavate nel legno – scivolano lentamente tra sponde tappezzate di pandanus, palme da viaggio e vegetazione acquatica. Tra i tratti più suggestivi, quello tra Mananjary e Manakara regala una sequenza di scenari che alternano piccoli porti, laghi costieri e lunghe spiagge deserte battute dal vento dell’Oceano Indiano. Il contatto con la popolazione locale è diretto e autentico: bambini che giocano nelle acque basse, donne che lavano i panni ai bordi del canale, pescatori che issano reti tra le mangrovie. I villaggi lungo il Pangalanes, abitati in gran parte dai Betsimisaraka – uno dei principali gruppi etnici del Madagascar – offrono uno spaccato di vita quotidiana ancora intatta, lontana dalle rotte turistiche classiche. È possibile fermarsi per condividere un pasto, ascoltare storie orali e osservare riti animisti ancora praticati. I laghi di Ampitabe e Rasoabe, in particolare, sono punti ideali per rilassarsi, nuotare in acque tranquille o esplorare piccole isole con foreste di palme e lemuri selvatici. Il periodo migliore per affrontare questo viaggio è la stagione secca, tra aprile e ottobre, quando le piogge sono meno frequenti e le condizioni di navigazione più favorevoli. Lungo il percorso esistono diversi ecolodge e sistemazioni essenziali, molte delle quali costruite su palafitte, affacciate direttamente sull’acqua. I collegamenti sono in gran parte via fluviale e vanno organizzati con anticipo: le barche partono solo a orari stabiliti o su prenotazione, e le escursioni più lunghe richiedono una certa logistica. Ma proprio la lentezza del viaggio fa parte della sua magia: sul Canal des Pangalanes non si corre, si contempla.

Île Sainte-Marie

Al largo della costa nord-orientale, l’Île Sainte-Marie – o Nosy Boraha – è il volto più romantico e malinconico del Madagascar. Lunga e stretta, battuta dagli alisei e protetta da una barriera corallina, l’isola è un rifugio per chi cerca natura, cultura e atmosfere fuori dal tempo. Non a caso, fu scelta secoli fa da centinaia di pirati come base sicura per le loro incursioni nell’Oceano Indiano. Ancora oggi, la loro ombra aleggia tra le baie silenziose e i promontori di sabbia bianca. Sulla collina che domina la baia principale si trova il leggendario cimitero dei pirati, dove alcune tombe portano ancora scolpiti i simboli dell’ossario, come teschi e tibie incrociate. È un luogo pieno di fascino e mistero, affacciato sull’infinito azzurro del mare. Non lontano, il piccolo museo della pirateria raccoglie oggetti d’epoca, reperti e racconti che ricostruiscono le storie di leggendari corsari come Thomas Tew o William Kidd. Ma Sainte-Marie non è solo storia: è anche un paradiso naturale. Le sue spiagge, ancora intatte, si distendono per chilometri, punteggiate da palme inclinate e sabbia borotalco. Le acque calme della barriera offrono condizioni ideali per lo snorkeling e le immersioni, con fondali che ospitano coralli intatti, pesci tropicali e tartarughe marine. Il tratto di mare che separa l’isola dalla costa malgascia diventa, tra giugno e settembre, uno dei migliori punti dell’Africa per osservare le megattere: durante la migrazione stagionale, questi giganti del mare si esibiscono in salti spettacolari, spesso vicinissimi alle barche. L’isola si raggiunge in aereo da Antananarivo (con voli regolari ma da prenotare in anticipo) o via mare da Soanierana Ivongo, con traghetti che variano a seconda delle condizioni del mare. Le sistemazioni spaziano da semplici bungalow fronte mare a resort di charme gestiti da europei innamorati dell’isola. Il periodo migliore per visitare Sainte-Marie è tra aprile e dicembre, quando le piogge si diradano e le condizioni marine sono ideali. Qui ogni giornata scorre lenta, sotto il sole o tra le palme, al ritmo di una brezza che profuma di vaniglia e sale.

 

Parco Nazionale di Masoala

Il Parco Nazionale di Masoala, situato nella regione nord-orientale del Madagascar, è la più grande area naturale protetta del paese. Questo vasto parco copre oltre 246.000 ettari di foresta pluviale, mangrovie, barriere coralline e spiagge incontaminate, offrendo un ecosistema ricco e diversificato. La sua importanza è tale che è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO come parte delle foreste pluviali di Atsinanana. All'interno del parco, la biodiversità è straordinaria. Si possono osservare dieci specie di lemuri, tra cui il raro lemure lanoso di Moore e l'aye-aye, noto per le sue abitudini notturne e il dito centrale allungato. La fauna avicola è altrettanto ricca, con oltre 100 specie di uccelli, molti dei quali endemici. Tra questi spicca l'aquila serpentaria del Madagascar, un rapace maestoso che predilige le zone costiere. Le acque che circondano il parco sono altrettanto affascinanti. La baia di Antongil, una delle più grandi baie naturali dell'Africa, è un luogo privilegiato per l'osservazione delle megattere durante la loro migrazione annuale, da luglio a settembre. Le barriere coralline circostanti offrono eccellenti opportunità per lo snorkeling e le immersioni, con fondali ricchi di vita marina. Per esplorare il parco, è possibile partire dalle città di Maroantsetra o Antalaha. Da Maroantsetra, si possono organizzare escursioni in barca a motore, mentre da Antalaha si può accedere via terra, utilizzando taxi collettivi o in mountain bike. All'interno del parco, sono disponibili diverse aree di campeggio e lodge ecologici, che offrono un'esperienza immersiva nella natura. È importante notare che tutte le visite devono essere accompagnate da guide ufficiali del parco, per garantire la sicurezza e il rispetto dell'ambiente.

Tamatave (Toamasina)

Tamatave, conosciuta anche come Toamasina, è la principale città portuale del Madagascar e il secondo centro urbano più grande del paese. Situata sulla costa orientale, questa città vivace è un crocevia di culture e tradizioni, con un'atmosfera che mescola influenze africane, arabe e francesi. Il porto di Tamatave è il più grande del Madagascar e svolge un ruolo cruciale nell'economia del paese, gestendo gran parte delle importazioni ed esportazioni, tra cui vaniglia, caffè e chiodi di garofano. La città stessa è un mosaico di mercati affollati, negozi colorati e ristoranti che offrono una cucina locale ricca e variegata. Un luogo emblematico della città è la Cattedrale di San Giuseppe, situata lungo il boulevard Ratsimilaho, con la sua facciata neoromanica che si affaccia sull'oceano. Costruita nel 1932, la cattedrale è un simbolo della presenza storica della Chiesa cattolica nella regione e offre una vista panoramica sul porto e sulla baia. Per chi cerca un po' di tranquillità, il Parco Ivoloina, situato a circa 12 km a nord di Tamatave, è una riserva naturale che ospita diverse specie di lemuri e altre fauna locale. Il parco offre anche sentieri escursionistici e un centro di educazione ambientale, rendendolo ideale per famiglie e appassionati di natura. Le spiagge nei dintorni di Tamatave, come Mahambo e Foulpointe, sono perfette per chi desidera rilassarsi al sole o praticare sport acquatici. Foulpointe, in particolare, è famosa per la sua barriera corallina protetta, che la rende un luogo ideale per lo snorkeling. La città è anche punto di partenza per escursioni verso altre destinazioni della regione, come il Parco Nazionale di Masoala e l'isola di Sainte-Marie.

Consigli pratici

L’Est del Madagascar è una terra che affascina e sorprende. È una destinazione per viaggiatori autentici, per chi non cerca il lusso, ma l’essenza. Ogni tappa è un’immersione in mondi diversi: le foreste ancestrali, i canali tranquilli, le isole storiche, le città brulicanti. Il viaggio è lento, ma le emozioni sono intense. Qui, la natura è protagonista, la cultura è viva e l’ospitalità è profonda. Chi parte alla scoperta del Madagascar orientale torna arricchito, con sabbia negli zaini, ricordi nei sensi e un pezzo di cuore lasciato tra le palme e i sorrisi della Grande Île. Ecco 10 consigli pratici per godersi il viaggio.

1.    Preparati a cambiare ritmo: il Madagascar non funziona a orologio. Gli orari sono indicativi, i trasferimenti lunghi e imprevedibili. Armati di pazienza e spirito d’adattamento.

2.    Vaccini e salute: consulta un centro di medicina dei viaggi. È consigliata la profilassi antimalarica e vaccini contro epatite A, tifo e tetano.

3.    Valuta il clima: la costa est è umida e piovosa. Da aprile a novembre troverai condizioni più favorevoli. Evita la stagione ciclonica (gennaio-marzo).

4.    Cambia euro in ariary: nelle città principali si trovano facilmente sportelli di cambio, ma nelle zone remote è meglio avere contanti in valuta locale.

5.    Connettività limitata: il wi-fi non è garantito. Acquista una SIM locale (ad esempio Telma o Orange) per restare connesso.

6.    Parla qualche parola di francese: l’italiano non è compreso, l’inglese è poco diffuso. Il francese è la seconda lingua ufficiale.

7.    Sii rispettoso della cultura: in Madagascar esistono molte credenze e tabù (fady). Chiedi sempre prima di fotografare persone o luoghi sacri.

8.    Organizza i trasferimenti in anticipo: voli interni e auto con autista vanno prenotati con largo anticipo, specie nei periodi di alta stagione.

9.    Porta con te un adattatore universale: le prese sono di tipo francese (tipo E), e l’elettricità può essere instabile nelle zone rurali.

 

10. Assicurazione di viaggio obbligatoria: include copertura sanitaria e per annullamento. Le strutture mediche fuori dalle città principali sono basiche.

11. Con chi: se non ami i viaggi-fai-da-te e vuoi partire senza pensieri contatta il tour operator African Explorerspecializzato in viaggi in Africa da oltre 50 anni, che organizza tour di gruppo e partenze personalizzate in Madagascar. Impeccabile. 

 

 

 





Vuoi saperne di più su questo tema? Non esitare a contattarci!